L'immagine divenne popolarissima, molti la credettero vera, anche se fu presto chiaro che era un fotomontaggio.
Un uomo d'affari brasiliano di 41 anni, José Roberto Penteado, venne allo scoperto dicendo di essere lui quello della foto. Ricevette una certa attenzione dai media, e gli fu offerto perfino uno spazio in una pubblicità della Volkswagen.
Nel novembre 2001 si fece avanti il "vero" "turista della morte", attraverso un articolo sulla rivista "Wired". Si trattava di un ungherese di 25 anni, un tale Péter Guzli, che inviò al suddetto giornale la foto originale, scattata il 28 novembre 1997 sul tetto del WTC insieme ad altre immagini realizzate nella stessa occasione. La foto incriminata sarebbe stata ritoccata mettendovi l'aereo (la foto di un Boeing 757 fermo sulla pista) e sovrascrivendoci la data del'11 settembre 2001.
Come si può vedere sia dal sito antibufala di Paolo Attivissimo http://attivissimo.blogspot.com/2009/02/circola-ancora-il-tourist-of-death.html che dall'americano snopes.com, si tratta di un fotomontaggio talmente plateale che non occorre avere tre lauree per capire che si tratta di uno scherzo.
Sono molti i particolari incongruenti, come l'abbigliamento pesante del turista, inadatto alla giornata caldissima che era quell'11 settembre; dalla direzione dell'aereo si deduce che si tratta della torre nord, mentre nel momento dell'attentato era accessibile solo il tetto della torre sud; tra i due aerei che colpirono le torri non c'era nessun Boeing 757, ma solo un Boeing 767, visibilmente differente.
Inoltre come fa notare Paolo Attivissimo l'ombra presente sull'aereo non quadra con il resto dell'immagine, e le cifre del datario sono troppo nitide, mentre quelle originali delle macchine fotografiche che registrano la data per motivi tecnici appaiono sfocate.
Infine, e questo dovrebbe venire in mente a chiunque abbia un po' di buonsenso, la foto di un aereo in avvicinamento a centinaia di chilometri all'ora sarebbe risultata certamente sfocata, a meno di non usare tempi di pochi millesimi di secondo, che però avrebbero certamente dato un'immagine troppo scura.
Infine, la cosa più ovvia: come ha potuto sopravvivere l'immagine al disastro? All'epoca tra l'altro i cellulari erano ancora nell'"età della pietra", e ammesso che la foto fosse scattata con un telefonino non credo che fosse come oggi possibile mandare un MMS con l'immagine, e anche a una risoluzione decente.
Per molto tempo accanto all'immagine originale si sono diffuse centinaia di immagini ritraenti il "turista della morte" nelle situazioni più improbabili, insieme a personaggi famosi o comparendo in immagini celebri. A quanto pare queste immagini non sono state create da Péter Guzli in persona ma dai fan del "turista della morte".
Almeno una buona notizia, quindi: "il turista della morte" è sopravvissuto. E con lui chi l'ha fotografato. Possiamo tirare un sospiro di sollievo.
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